Associazione Ferrovia Valle Alcantara - FVA
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Il progetto della ferrovia dell'Alcantara ha radici lontane nel tempo; già nel 1873 la Provincia di Messina aveva commissionato un progetto di ferrovia tra Giardini Naxos e Leonforte passante, appunto, per la Valle. La ferrovia aveva lo scopo di attirare verso il porto di Messina sia i prodotti del sottosuolo (zolfo) che le molteplici produzioni agricole della Sicilia centrale. Il progetto, tuttavia, incontrò la dura opposizione dei sostenitori catanesi, appoggiati dal potente politico e più volte ministro Antonino di Sangiuliano, di una linea circumetnea che convogliasse tutto verso il porto di Catania. La ferrovia Circumetnea venne di lì a qualche anno realizzata e il progetto della linea dell'Alcantara dovette segnare il passo. I lavori di costruzione ebbero inizio soltanto nel 1928, ma già qualche anno dopo avevano subito un completo arresto. Le crisi del periodo e la Seconda Guerra Mondiale poi non permisero alcuna ripresa degli stessi i quali furono portati avanti nel dopoguerra con poca convinzione al punto che, dopo averli conclusi, si pensava già di abbandonarli. Soltanto negli anni ’50, dopo pressanti richieste dalle popolazioni e grazie all'impegno di influenti politici locali, fra i quali anche l’avvocato Ferdinando Basile – politico randazzese molto influente in Valle Alcantara – i lavori furono ripresi e completati, ma la linea fu ridimensionata in termini di lunghezza: Randazzo diventò capolinea di questo tronco ferroviario, il quale non proseguì fino al territorio ennese come, invece, da progetto.
L'inaugurazione della linea avvenne il 31 maggio 1959; il 4 giugno 1959 vi fu il viaggio inaugurale del primo treno e in ogni stazione c’era tanta folla festante ad attenderlo e che per lunghi anni attesero. Essa fu, comunque, gestita in stretta economia, con esercizio a Dirigenza Unica e con le sole stazioni di Randazzo e Francavilla di Sicilia messe in grado di svolgere servizio merci; ciò veniva svolto mediante l'uso di locomotive a vapore del gruppo 940 del Deposito Locomotive di Catania mentre il servizio viaggiatori era svolto con automotrici ALn 56, ALn 772 e successivamente ALn 668, in partenza dalla stazione di Taormina-Giardini. La ferrovia, fino ai primissimi anni ’80, funzionò discretamente bene come traffico viaggiatori ed ancor meglio per il trasporto merci; Francavilla di Sicilia è stato insieme a Randazzo il più importante scalo della tratta, da questa stazione venivano caricate derrate alimentari, nello specifico agrumi di cui era ricca la zona e buono era anche il traffico che includeva la transumanza degli animali.
Il 18 marzo 1981 un'improvvisa e violenta eruzione dell'Etna in poco tempo tagliò la ferrovia poco più ad Est di Randazzo interrompendo anche la ferrovia Circumetnea e la strada statale. La linea rimase interrotta con trasbordo da Randazzo a Moio Alcantara che divenne capolinea provvisorio del servizio ferroviario. Mentre la FCE riattivò la sua linea ferrata nel giro di poche settimane con una variante posta sopra la lava ancora fumante, le FS, solo nel 1983, riaprirono la linea con la costruzione di una variante di circa 3 km in trincea. Nonostante un certo traffico locale e pendolare, pur rappresentando l'unico collegamento pubblico veloce della Valle, il servizio ferroviario ha subito l'interruzione per tutto il periodo estivo di ogni anno e la riduzione sistematica delle corse offerte; inoltre, non è mai stata realizzata alcuna fermata in corrispondenza delle famose Gole dell'Alcantara, in località Fondaco Motta, pur passando la ferrovia a pochi metri dalle stesse.
Nel 1994 la linea venne sospesa per lavori di ammodernamento: furono automatizzati tutti i passaggi a livello (che erano precedentemente custoditi), eliminati i segnali semaforici e deviatoi, trasformando in fermate impresenziate tutte le stazioni della linea e creata la fermata "Gole Alcantara"; tuttavia, la linea non fu più riaperta.
Tra il 1995 e il 1996 vennero organizzati alcuni treni speciali a vapore con carrozze d'epoca, i quali percorsero la linea, già chiusa all'esercizio commerciale e circolanti con Regime di Circolazione "a spola", per sensibilizzare l'opinione pubblica verso una possibile riapertura e valorizzazione della tratta a scopo turistico.
Nel 2002 fu emanato un provvedimento definitivo di chiusura e presentata, il 1º agosto dello stesso anno, al ministero una dichiarazione di rinuncia alla concessione dell'esercizio della linea da FS.
L'11 novembre del 2011, facendo seguito all'istanza presentata dall'Amministratore Delegato di Rete Ferroviaria Italiana e sentiti i pareri del Ministero della Difesa, del Ministero dell'Economia e delle Finanze e avuta la riconferma del proposito di rinuncia da parte di RFI, con nota del 12 settembre 2011, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, emanò il DM 389, con il quale venne autorizzata la dismissione definitiva della linea e delle sue infrastrutture.
Dopo la dismissione
Nel 2016 è nata l'associazione Ferrovia Valle Alcantara, che si pone come obiettivo statutario principale la sensibilizzazione degli Enti locali alla riapertura della ferrovia, ponendo maggiormente l'accento sulle grandi potenzialità che la linea porta in dote, in previsione di una possibile futura riapertura al traffico turistico sotto la gestione della Fondazione Ferrovie dello Stato Italiane.
Il 2 agosto 2017 il Senato della Repubblica approva, in via definitiva, la Legge 128 "Iacono" sull'istituzione di ferrovie turistiche, individuando in prima battuta 18 linee in tutta Italia da classificare come turistiche, tra cui anche la ferrovia Alcantara-Randazzo.
Nel mese di marzo 2022, grazie ad un finanziamento di 15 milioni del PNRR, sono stati avviati dei lavori propedeutici al parziale recupero ad uso turistico dei primi 13 km (da Alcantara a Motta Camastra), passati ad una seconda fase di ripristino effettivo nel novembre 2022; risulta in completo stato di abbandono, invece, il tratto da Francavilla di Sicilia a Randazzo, col sedime invaso dalla vegetazione infestante e parti di tratta ferroviaria occupate abusivamente.
Durante la primavera 2023, in occasione del completamento dei primi lavori sui 3 km iniziali della linea, hanno iniziato a circolare i primi mezzi da cantiere sul nuovo armamento composto da rotaie 60E1 (60 kg/m) e traverse RFI 230 con attacco Pandrol.
Nell'estate e autunno 2023 si è portato a completamento il disboscamento della linea fino a Motta Camastra e su buona parte del tratto Motta Camastra-Francavilla; nello stesso periodo è stato asportato il vecchio binario tra il km 3 e Graniti posta intorno al km 7,6.
A partire dal mese di marzo 2024 è iniziata la manutenzione delle opere civili (bonifica e ricompattazione corpo stradale ferroviario, risagomatura rilevati, manutenzione ponti e gallerie, costruzione nuova fermata Gole Alcantara), suddivisa in due lotti, una tra il km 3 e Graniti ed una tra Graniti e Motta Camastra, con completamento entro il 2026, ma si spera anche nell'ipotesi del recupero completo fino a Randazzo.
Caratteristiche tecniche
La linea venne costruita a semplice binario per tutto il suo percorso ed esercitata con automotrici termiche e trazione a vapore per i treni merci. Per il ricovero e l'accudienza delle locomotive venne costruita una rimessa locomotive con un binario coperto, con annesso un piccolo dormitorio per il personale, a Randazzo. Le stazioni, rette da assuntore, erano di fermata per tutti i treni; inizialmente, la maggior parte furono munite di segnalamento semaforico ad ala, ma non vennero mai attivati, eccetto quelli di Francavilla di Sicilia e Randazzo.
In ragione al fatto che la linea attraversava essenzialmente zone agricole e boschive coltivate, fu interessata da numerosi passaggi a livello, in parte custoditi e in parte incustoditi. Nel tratto più a valle vennero costruite alcune gallerie ed alcuni viadotti in muratura a varie arcate.
La stazione terminale, Randazzo, venne costruita già passante in funzione di un previsto prolungamento della ferrovia verso l'alta valle del Simeto, mai realizzato. Essa, pur quasi confinante con la stazione FCE di Randazzo (le due linee si affiancano sul passaggio a livello posto all'uscita Est delle due stazioni), non ebbe mai alcun collegamento per promuovere l'interscambio di viaggiatori; le barriere architettoniche interposte obbligavano ad un lunghissimo giro a piedi di circa 1 km, pur distando le due stazioni solo 150 m in linea d'aria. Tutte le stazioni e i loro impianti sono attualmente in stato di abbandono.
Per la circolazione dei treni venne adottato sin dall'inizio il Regime di Circolazione a Dirigenza Unica, con sede ad Alcantara, abilitando agli incroci soltanto la stazione di Francavilla di Sicilia oltre alle due estreme di Randazzo e Alcantara.
La ferrovia ha il primo tratto, a semplice binario, Taormina - Alcantara in comune alla ferrovia Messina - Siracusa. Dal primo binario della stazione di Alcantara, posta nei pressi della foce dell'omonimo fiume ha origine il percorso, quasi tutto in salita, che inizia con un'ampia curva disponendosi parallelo al fiume Alcantara di cui ne segue il percorso.
La prima stazione raggiunta è Gaggi, quindi Graniti e, passando a pochi metri dalle Gole dell'Alcantara (in località Fondaco Motta, dove nella prima metà degli anni novanta è stata realizzata una banchina, mai utilizzata), la stazione di Motta Camastra posta ai piedi del contrafforte roccioso su cui sorge l'abitato.
La linea poi, scavalcando per ben tre volte il fiume San Paolo (affluente dell'Alcantara), affronta una galleria ed un tornante che ne fa ruotare di 180° il percorso aumentandone la quota per raggiungere la stazione di Francavilla di Sicilia; prosegue, scavalcando l'Alcantara, per la stazione di Castiglione di Sicilia (lontana dall'abitato) raggiungendo Moio Alcantara.
All'uscita viene affrontato un altro viadotto sull'Alcantara dirigendosi verso la fermata impresenziata di San Teodoro (soppressa alla fine degli anni '70) ed infine arriva a Randazzo terminando la corsa in un ampio piazzale.
Fonte: wikipedia.org
Perché riattivare l'Alcantara - Randazzo?
Riattivare la ferrovia significa rilanciare a livello economico tutto il val Demone, non limitandosi soltanto a far conoscere le Gole dell’Alcantara (già da sé meta di alcune centinaia di migliaia di turisti l’anno), ma portare il turista mediante il vettore treno a conoscere anche la storia e la tradizione della medievale Randazzo, a fare escursionismo sul vulcanetto di Mojo Alcantara o nella vicina Riserva del bosco di Malabotta/megaliti dell’Argimusco, a intraprendere un percorso enogastronomico nel territorio di Castiglione di Sicilia (inserita nel circuito “Uno dei borghi più belli d’Italia” e territorio ricco di cantine e famoso per i suoi vini), a passare una giornata culturale a Francavilla di Sicilia per visitare l’antico convento dei Cappuccini, il palazzo Cagnone ed il Museo Archeologico “M.A.Fra.” (dopo Naxos, Francavilla fu il secondo insediamento greco delle popolazioni che risalirono il fiume Alcantara), a visitare il caratteristico borgo arroccato di Motta Camastra, a partecipare in vari periodi dell’anno a sagre, eventi e quant’altro venga fatto nei paesi attraversati direttamente dalla linea ferrata; idealmente, ogni viaggio in treno potrebbe essere “a tema” ed in ogni periodo dell’anno per via di tutte le peculiarità che il territorio offre.
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